INTOLLERANZE ALIMENTARI: BIOMETATEST

 

Motivi culturali e sociali stanno creando tendenze opposte nel modo di mangiare e di rapportarsi al cibo in Italia; se da una parte si mangia acriticamente tutto ciò che il mercato propone, dall’altra parte c’è una tendenza a guardare sempre più con sospetto il cibo; se da una parte i programmi di cucina hanno una audience altissima, dall’altra parte sempre meno persone si cucinano a casa dei pasti normali.

La sofisticazione di alimenti di largo consumo, la scarsa varietà dei cibi assunti, il disordine alimentare che regna nel comune modo di mangiare hanno portato allo sviluppo di intolleranze alimentari di vario genere e grado.

Al contrario dell’allergia alimentare, che coinvolge il sistema immunitario anticorpale, l’intolleranza è una reazione cellulare.

In questo caso, infatti, gli alimenti non tollerati generano un campo di disturbo che abbassa il sistema metabolico, e per questo può indurre malesseri acuti e cronici a carico di qualsiasi organo, apparato o sistema: cefalea, astenia persistente, disturbi dell’umore, variazioni di peso, disturbi gastrici, meteorismo, alterazioni dell’alvo, problemi della pelle, difficoltà di respiro, ritenzione idrica, vertigini, crampi, afte orali, possono trovare origine in una alimentazione inadeguata.

Per questo, talvolta, può essere molto utile indagare il livello di tolleranza/intolleranza individuale nei confronti degli alimenti.

Il Biometatest DAPHNE che ho deciso di utilizzare a tal fine è molto interessante per vari motivi.

 

Innanzitutto, elabora un grafico che indica il campo di disturbo, presente nel soggetto, che maggiormente ostacola il raggiungimento e mantenimento dello stato di benessere.

Tale grafico è un riferimento molto utile al medico per promuovere, con trattamenti opportuni, il recupero dello stato di salute psico-fisica del soggetto.

In secondo luogo, il test analizza la tolleranza/intolleranza del soggetto verso i singoli alimenti permettendo così di non eliminare in blocco un gruppo alimentare (per esempio i latticini o i cereali, ecc…). All’interno di ogni gruppo alimentare, infatti, i vari cibi sono elencati a partire dalla tolleranza maggiore per arrivare alla intolleranza maggiore. Il test inoltre segnala per ogni gruppo alimentare non solo i cibi maggiormente tollerati ma anche quelli che, possiamo dire, ci sono ‘amici’, cioè non solo non ci creano problemi, ma ci sostengono, integrano ed equilibrano in modo particolarmente favorevole.

Il test per le intolleranze Daphne si basa sul principio delle bio-risonanze e rileva le bio-intolleranze alimentari, che rappresentano una modalità di disturbo che rallenta alcune funzionalità del metabolismo e causano accumulo di radicali liberi; carenza di vitamine, aminoacidi, sali minerali; disbiosi intestinale; somatizzazione dello stress in uno o più organi; squilibrio del sistema endocrino-metabolico. Anche l’obesità può essere favorita da uno o più alimenti non tollerati che, agendo come elementi stressanti e di stimolo della ghiandola surrenalica, interferiscono sul metabolismo e sullo stimolo della fame.

Il BioMetaTest è un sistema di indagine delle biofrequenze e si effettua mediante l’analisi del capello, o del pelo per gli animali, e permette di valutare intolleranze, carenze, eccessi e anche le interferenze tra nutrienti, sali minerali e vitamine, così da potere intervenire in modo adeguato su problemi di digestione, disbiosi, osteoporosi, anemie, affaticamento muscolare, dinamicità, resa sportiva, sistema immunitario.

Il Biotest DAPHNE Thema 400 si basa sul principio di biorisonanza della fisica quantistica; mettendo a contatto la bio-frequenza del capello (o del pelo) dell’individuo a cui appartiene con le frequenze degli alimenti è in grado di valutare la compatibilità e quindi la tolleranza tra le frequenze del soggetto e le varie sostanze. Questa tecnica permette di testare un elevato numero di sostanze, circa 600 alimenti, e indicare in percentuale la tollerabilità soggettiva rispetto ad ognuno di essi a partire dal genere, processo di produzione ed elaborazione. Da questo deriva il grande vantaggio del BioMetaTest di non dovere escludere interi gruppi alimentari, permettendo di conoscere, all’interno di ogni gruppo, la tollerabilità rispetto ai singoli alimenti, così che, anche nei casi più complessi, sia possibile avere una dieta semplice, varia e sostenibile.

Dott.ssa Miriam Malfatti, dietologa, omeopata, psicoterapeuta, psicoanalista, il suo studio si trova a Milano.